PARTE 2
Ogni attività è caratterizzata da un approccio metodico, pertanto il metodo diventa molto spesso il fattore vincente per far prosperare l’impresa, questo perchè ci consente di evitare errori e non commettere il passo più lungo della gamba.
La certificazione AEO non è un metodo aziendale, è bene sottolinearlo, né ci permette di evitare errori imprenditoriali, tuttavia per chi si vuole accingere al mondo dell’export avere come fine tale certificazione consente (o potrebbe consentire) agli imprenditori di evitare molti errori comuni, tipici per chi si approccia alla vendita dei propri prodotti fuori dai confini unionali.
Il metodo che andrò ad illustrare è un metodo che si basa su dati empirici oltre che ad una disamina della normativa, cercando di calare quest’ultima nel mondo della realtà. Non analizzerò inoltre solo la normativa doganale, partirò da quest’ultima per ampliare l’orizzonte, cercando di essere semplice e chiaro.
Dovendo l’imprenditore agricolo approcciarsi al mondo dell’export sfruttando il web è opportuno che si doti di due soggetti fondamentali, uno che si occupi della vendita tramite internet e che cura tutta la parte relativa alla gestione dei dati, ed uno che curi gli aspetti doganali.
Vi chiederete cosa c’entra internet con il mondo delle dogane e la conseguente gestione dei dati, la cosa assai è facile a dirsi. Per l’Unione Europea i dati sensibili (nel nostro caso, nome, cognome, mail ed indirizzo dei clienti) sono suscettibili di valutazione economica e, da che mondo è mondo, chi gestisce tutto ciò che oltrepassa un confine è riserva di caccia delle dogane. Debbo dire per esperienza che le singole dogane non sono ancora pronte per gestire anche questi aspetti, tuttavia i vertici ne sono ben consci e si stanno già attrezzando.
Vorrei tranquillizzare il lettore dicendogli che verrà presa in esame tutta la procedura, dalla predisposizione del sito web, alla gestione della spedizione.
Io personalmente, vi anticipo, che sono contrario ai siti che gestiscono i dati e che si occupano di curare loro la parte diciamo “immateriale” della azienda. Il perchè è presto detto, i dati sono un bene dell’azienda agricola, è il nostro pacchetto clienti, dobbiamo essere noi a gestirlo, può essere utile all’inizio farlo gestire da altri, ma poi tutto deve entrare quanto prima sotto l’ombrello dell’imprenditore.
È vero ci sono dei costi nel gestire tutto, ma a mio sommesso parere i vantaggi sono molteplici e superano di gran lunga gli svantaggi, un esempio può essere la gestione dell’invio delle newsletters per eventuali promozioni, oltre alla sicurezza che i dati non vengano ceduti a terzi.
Partirò tuttavia analizzando e spiegando come e perchè sia utile avere una certificazione AEO per una azienda agricola che non faccia tutto in house, ma si affidi a terzi per la gestione degli ordini e del sito web. Successivamente analizzerò cosa fare e come comportarsi per chi invece vuole partire facendo tutto, ossia raccolta e gestione ordini/dati.